Che noia che barba, che barba che noia!

Che noia che barba, che barba che noia!

Ve le ricordate la gag di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello?



Beh, ogni sera a fine serata, se fossero ancora vivi, farebbero la stessa cosa: lui, sdraiato sul letto, con il giornale in mano, quasi inebetito, che osserva la moglie che scalcia sotto le coperte, annoiata perché “non succede mai nulla”.

Oggi è domenica 7 febbraio 2021, siamo in zona arancione, ma tanto piove per la 4° domenica consecutiva e domani è lunedì. Insomma, non succede mai nulla di particolare. 

Nulla di sensato, ovviamente.

Il delirio collettivo imperversa da mesi, ma nel 2021, nel Belpaese chiamato Italia corre veramente all’impazzata. Sembra ci sia la gara a chi la spara più grossa.

Abbiamo un giullare che manda all’aria un ministro, per poi appoggiarlo, anzi si, anzi no.

Abbiamo un professore che finge di cascare dalle nuvole, che ora viene “abbandonato” e sacrificato. Forse tra i copioni che la vita gli ha riservato è arrivato il detto: “occhio per occhio, dente per dente”. Del resto, prima gioca con le figurine col suo maggiordomo interno, poi lo scarica da un giorno all’altro dicendo che era pericoloso. Chissà perché non lo avesse fermato prima. Ora la stessa cosa è toccata a lui. Che bella la noia!!

Che barba che noia, che noia che barba… proviamo ad usare la proprietà commutativa. Magari passa il messaggio subliminale che cambiando gli addendi il risultato non cambia, al massimo cambia in peggio.

Andiamo avanti, e parliamo del garante della Res pubblica che, osserva da colle ciò che accade a valle. Muto. Forse, sostiene qualcuno: “è zitto, ma in silenzio li riprende”. Ovvio? Che potrà mai fare? Un discorso ufficiale? No, anzi si. Il discorso lo ha fatto, e infatti poteva star zitto. Ne ha svegliato altri. Si, forse sono sempre pochi, ma ogni giorno aumentano. Perché i neuroni si stanno ammutinando. Non ne possono più di stare fermi e paralizzati soprattutto da quando dopo gli sberleffi del giullare che una che pensa e cento ne combina, da anni, mica da giorni, i sudditi plaudono all’arrivo del salvatore del regno. Chi li va dietro, chi dice  no, poi dice si, poi di nuovo no. AHHH! 

Che noia che barba, che barba che noia!! Accendiamo la TV per puro sbaglio e troviamo i “grandi cretini” nella casa del grande fratello, “i super IQ” intenti a ballare o cantare nella farsa del pomeriggio o in qualche trasmissione serale col pubblico mascherato autorizzato perché studio televisivo non significa teatro, motivo per cui, sposteranno il festival della “non musica” italiana in una sede alternativa che possa “passare” come studio, così da poter far accomodare i figuranti (muniti di museruola) previo accertamento di tampone e/o sierologico negativo, con rimborso spese di mamma rai. Ops, frase troppo lunga, ma tanto, nel caos, chi capisce qualcosa? Tanto lo spiega lei… la scatola vuota ma parlante. La stessa che compie il furto legalizzato nella bolletta di tutti gli italiani, grazie al giullare di cui sopra che aveva promesso di eliminarlo e invece lo ha imposto anche a chi quella scatola la guarda poco e niente.

Che barba che noia, che noia che barba!! Quella scatola, sempre lei, dove hai l’onore e il disgusto di vedere (o non vedere, per fortuna) in diretta  un medico che sbava come un mastino contro un altro medico “colpevole” di aver dichiarato di aver contribuito a salvare vite umane con semplici accorgimenti tipici dei medici e non degli esecutori di protocolli. Il tutto con la complicità del conduttore e di altri ospiti, il cui livore, costringono il povero malcapitato a difendersi, alterando il tono della voce, come se fosse sotto processo e prossimo alla condanna al rogo.

Che noia che barba, che barba che noia, l’elogio al drago che ha contribuito allo sfacelo dell’economia italiana. Anzi no, che disgusto, assistere all’ennesima conferma che oltre al virus dell’Harbar anche la Sindrome di Stoccolma avanza. Il drago è un santo. Forse. Però lavora da anni per le banche d’affari, quelle che mettono sul lastrico i poveri titolari di piccole botteghe obsolete. Obsolete perché ormai c’è Amazon, c’è Food Delivery, c’è Glovo. Ci sono loro i Riders, i corrieri e pure i droni. Tutti a casa appassionatamente a fare shopping sul divano davanti a uno schermo per fare un po’ di socializzazione virtuale. Besos ringrazia.

Il Covid signori, se potesse parlare, ce ne direbbe di ogni colore. Ma del resto cosa si può pretendere da un popolo sotto incantesimo, orgoglioso di farsi il selfie da mesi con le mascherine di ogni colore, in pendant con l’abbigliamento, capace di invocare l’esercito per costringere le persone a stare a casa, a non socializzare troppo, a mettere la museruola anche quando cammina nelle strade deserte, in mezzo alle montagne, in macchina da soli ,e a plaudire alle restrizioni e alle chiusure di ogni attività.

Che barba che noia, quando senti dare del negazionista a chi cerca di far ragionare le persone facendo capire loro che si, c’è un virus, contagioso, che può diventare mortale in alcune persone ma che non si può smettere di vivere (e cioè morire) per paura di morire. “E allora i morti? E allora se ti ammali ti negherei le cure!!”

Cari dormienti, le cure sono già negate a centinaia di migliaia di persone. Covid o non Covid, le prestazioni mediche non si fanno, perché i medici hanno paura, gli infermieri hanno paura e tutti hanno paura. Beata ignoranza… perché se il grado di cultura è quello che vediamo intorno, signori possiamo recitare direttamente il De profundis.

Non hanno bisogno di ucciderci, ci uccidiamo da soli. Ci stiamo già estinguendo… e loro lo sanno. Loro chi? Quelli che ringraziano il virus per aver permesso loro di far miliardi di dollari/euro/yen o qualsiasi altra valuta. Sono convinti di aver fatto il botto… e come biasimarli. Mai stato così facile assoggettare milioni di persone, prendendoli per deficienti, spiegando loro come devono lavarsi le mani, dopo averli tranquillizzati prima e terrorizzati dopo, al punto che oramai non hanno bisogno di essere “rinchiusi” in lockdown. Si recludono da soli… e va bene. Libera scelta. Peccato che poi si vantino di far volentieri a meno di un caffè al bar, di un pranzo/cena al ristorante, del teatro, della palestra etc. Ovvio, erano già zombie da prima, ora non possono che peggiorare. Figuriamoci se possono pensare a chi, da ciò di cui loro possono fare a meno, ci campa e ci sfama la famiglia

Che noia che barba… in questo paese non succede mai nulla. Non ti puoi distrarre un secondo che ti perdi la Castroneria del giorno. Il problema è che, tra le incombenze quotidiane, di chi un lavoro ancora ce l’ha (non si sa per quanto) e chi lo ha già perso o è in procinto di perderlo, ci sono loro, i servitori, i maggiordomi ma soprattutto gli “asserviti”, ignavi, che pur sapendo da anni cosa sta per accadere, non solo non fanno nulla per evitarlo ma anzi istigano i poveri ingenui che brancolano nella loro ignoranza, spesso causata dalla loro mancata e autoindotta autostima sufficiente a renderli uomini e non schiavi. Schiavi del progresso tecnologico che ha anestetizzato i neuroni, che ha permesso al lavaggio del cervello mediatico di attecchire in pochissimo tempo e trasformare l’Homo Sapiens Sapiens in Homo Ultra Insipiens, pronto per gli esperimenti di Elon Musk.

Che barba che noia…. Anche i microchip nel cervello delle scimmie, dopo quello dei maiali, non serviranno a preparare gli ominidi per il prossimo passo: involuzione indotta. Perché nessuno avrà bisogno di usare la forza: saranno le vittime a mettersi in fila per fare le cavie. Un assaggio lo stiamo già vedendo con la brama degli elisir appena sfornati dall’industria BIG Pharma che, come risaputo, ha a cuore la salute di tutto il pianeta.

La domanda è? Ma come mai, con tutto l’interesse per il benessere dell’umanità quasi 4 miliardi di persone faticano a mettere cibo in tavola, non hanno un tetto sulla testa e sono vittime di ogni genere di soprusi?

Chissà come mai… ancora non è chiaro il quadro. Sarà l’intuito, sarà l’insonnia… sarà che la sensibilità è il peggior difetto e che ho perso il conto di tutte le volte che ho contato per non rispondere a offese e insulti velati, sarà che la noia non la conosco, sarà che ho letto e visto con le mie orecchie e i miei occhi, libri e conferenze, dove quello che sta accadendo era stato ampiamente descritto e profetizzato. Sarà per tutto questo che mi domando: come è possibile tutto ciò? In realtà la risposta la conosco. Ecco perché non ho paura di un virus, non ho paura di essere considerata una pazza, non ho paura di perdere amici e conoscenti.  Ho solo paura che mi ritorni la paura. Perché poi mi devo rimettere in guerra con lei. L’ho vinta tante volte e vorrei tanto che questa dannata fottutissima paura la vincessero, o almeno ci provassero in tanti. Solo così in tanti si salveranno. Perché il 2021 sarà un anno di grandi cambiamenti ma saranno positivi solo per chi ha il coraggio di vincere la paura più grande: quella di mettere in discussione se stesso.

Perché le guerre coi carri armati, bombe e missili terra-aria fanno meno paura. La realtà rischia di “uccidere” molte persone, al punto che non so più se augurarmi che le persone si sveglino o continuino a dormire. In fondo chi dorme è un elemento in meno da aiutare. E noi poveri guerrieri, che utopisticamente, vorremmo aiutare più persone possibili, siamo in realtà impotenti e incapaci di aiutare tutti. Non possiamo far altro che continuare a resistere ai soprusi, per noi e per loro, a costo di starli alla larga perché contagiosi (paure, ansie, ossessioni e malumori vari sono energie negative, e si contagiano come gli sbadigli).

E a chi dice? “Lo sai che c’è il Covid” dico “Continua a credere che c’è solo il Covid, ma augurati di non scoprire ciò che c’è veramente dietro il covid.” Meglio essere derisi ed emarginati perché considerati folli, ribelli, e anche complottisti che essere accusati poi di complicità con gli sciacalli che approfittano della bontà, dell’ingenuità e delle paure delle persone fragili, di ogni età. Meglio vivere da eremiti piuttosto che tessere le lodi, o acconsentire a scempi di quel genere.

Che barba che noia, che noia che barba..

Forse sono dentro una lavatrice e non connetto più…

Suona la sveglia… anzi no, non ha suonato. E io sognando di cambiare il mondo, ho perso il treno. Il treno per la serenità. Ma in fondo, io lo so da sempre. Quel treno non passa per tutti puntuale, la vita sulla Terra va creata e plasmata con cura.

Forse è meglio che mi metta a dormire con profonda gratitudine alle innumerevoli lacrime che ho versato negli ultimi 25 anni: in fondo, se non ho paura in un momento come questo lo devo a loro.

La paura si può vincere. Con coraggio.

Io il coraggio l’ho incontrato, e auguro a tutti di incontrarlo presto.

Che barba che noia, che noia che barba. E’ domenica, domani è lunedì, non succede mai nulla!! Anzi no. Siamo gialli.

A me non cambia nulla ma sono felice che qualcuno potrà aprire il suo locale e guadagnarsi il pane con onestà e dignità.

In fondo se scrivo, con ironia e sarcasmo, lo faccio per loro. Per aiutare amici e conoscenti a sopravvivere alla tempesta.

“Siamo tutti nella stessa barca” – recita qualcuno. No. Non è vero, per ora siamo in barche diverse. Qualcuno è nello yacht, qualcun altro in barca a vela, e qualcuno ancora in gommone.

Ma ci sono tante persone che sono sulla zattera alla deriva, e quelli come me, sognatrici ribelli, non dormono sonni tranquilli. Dormono per avere energie sufficienti per contribuire a trascinar le zattere a riva ma quando si svegliano riprendono a pensare.

In fondo aveva ragione Steve Jobs: “Siate folli”, disse. E io l’ho preso in parola. Purtroppo o per fortuna, ancora non lo so.

Domani è un altro giorno, e vi parlerò di una mamma e di una bambina, ancora separate dal mare.

Perché dopo l'ironia e il sarcasmo, arriva pure il momento di essere seri.

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